Stefano e Ruben in Nazionale calcio a 5 ad Osaka, un ottimo risultato per ASD Samarcanda Trieste
Gli "azzurri" di cui parliamo ora non hanno macchine di lusso né stipendi miliardari, ma a tutti gli effetti non sono da meno di quelli delle figurine Panini: Stefano e Ruben hanno, infatti, rappresentato l'intera nazione nei primi Campionati Mondiali di Calcio a 5 che si è svolto in Giappone (Osaka) dal 23 al 29 febbraio 2016.
A Ruben, Stefano e compagni prima della partenza per il mondiale sono arrivati anche gli auguri di Gianni Morandi e di quel Claudio Baglioni che scrisse l'inno della sfortunata spedizione azzurra a Francia '98.
Il percorso che ha portato Stefano e Ruben in Giappone è stato, senza alcun dubbio, intenso ed impegnativo; cominciato all'inizio del mese di febbraio con un primo provino che ha portato alla selezione dei migliori 36 calciatori italiani con disagio psichico, per poi giungere alle successive scremature a Roma da dove, per la spedizione giapponese, sono partiti i magnifici 10. Tra loro i due giocatori dell'ASD Samarcanda Trieste.
Per la nostra Nazionale, nata su iniziativa del medico psichiatra Santo Rullo, guai a pensare che la preparazione sia stata una passeggiata: per due settimane gli atleti, ospitati a Roma dalla comunità Villa Letizia, si sono sottoposti ad un faticoso lavoro dal punto di vista atletico: un "ritiro" dai connotati estremamente professionali, sotto la guida del preparatore atletico Vincenzo Cantatore (ex pugile professionista campione del mondo nel 1998), la parte tattica affidata al Mister Enrico Zanchini (Ex giocatore di Serie A di calcio a 5) e la direzione tecnica del ct Felice Pulici (campione d'Italia con la Lazio nella stagione 1973-1974).
Una faticaccia ripagata con un'esperienza indimenticabile per Stefano, Ruben e i loro compagni, giunti in Giappone attesi da una competizione tanto sentita quanto storica e significativa che ha visto la squadra degli azzurri classificarsi ad un più che onorevole terzo posto.
Senza alcun dubbio i nostri atleti già stanno pensando al prossimo torneo nel quale faranno di tutto per portare a casa la Coppa del Mondo. Magari a quel punto l'attenzione mediatica per questo evento -passato leggermente in sordina anche sulla stampa sportiva- sarà ancora maggiore.
Un progetto che non può non conquistare un paese di "matti" per il calcio!